Il sogno
Il progetto di “mollare tutto” e trasferirsi nella campagna francese io e Alessandro, traduttrice e neurologo, l’abbiamo sempre avuto, da quando ci siamo conosciuti, 15 anni fa oggi. La meta di tutte le nostre vacanze era sempre stata la Francia, girata in lungo e in largo, a zonzo, con la nostra macchinetta. A un certo punto, abbiamo cominciato a guardarci intorno concretamente per capire quale poteva essere la zona su cui concentrare l’attenzione e quando siamo capitati, un po’ per caso, nel sud dell’Auvergne abbiamo capito che lì avremmo cercato la casa dei nostri sogni.
Nel settembre 2006, a quel punto genitori di una bimba di un anno e mezzo, abbiamo fatto la nostra prima vacanza stanziale, nel Cantal, e le nostre prime impressioni sono state confermate. Tutto ciò che amavamo della Francia, quel non so ché che ogni volta che varcavamo il confine ci dava l’impressione di respirare meglio e “vedere di più”, in Auvergne era concentrato al massimo: la cura delle piccole cose, l’autenticità, la bellezza come cultura e non come privilegio, il cibo genuino, il valore dato alle tradizioni e soprattutto una natura intatta, a perdita d’occhio. Un anno dopo, un aereo perso per un pelo a Parigi ci ha “costretti” ad affittare un’auto e allungare la vacanza di qualche giorno e con la scusa di andare a salutare i nostri amici Cantaliens conosciuti l’anno prima, abbiamo preso alcuni appuntamenti per vedere delle case. Giusto per farsi un’idea...
La casa